STENDHAL IN MICROSOLCO
Locasciulli dedica un album a Vanina Vanini
di Mario Luzzato Fegiz
Il chirurgo-cantautore romano scoperto e lanciato molti anni fa da Francesco De Gregori torna alla ribalta con un disco "colto", dedicato alla figura di Vanina Vanini, romanticamente descritta da Stendhal nelle Cronache italiane. Nonostante gli arrangiamenti di Mauro Paoluzzi aiutino a far uscire Locasciulli dalla dimensione asciutta del cantautore per sonorità più nuove e ricche, il testo resta l’aspetto centrale dell’album: è un omaggio alla passionalità italiana che si compiace di un linguaggio a tinte forti e dove domina la passione d’amore ardente, la vita nei suoi molteplici aspetti, la voglia di fantasticare. Il gusto della parola ricercata, il sogno vissuto con una punta di ironia sono presenti un po’ ovunque: "carbonaro" è il ricordo dei "giorni di dolcezza e follia…di dolcezza e dolore" in Surrender, Clandestina è "la vita che passa avanti contro tutti e nessuno, contro giochi davvero pesanti". L’album è disponibile anche in compact disc. Troviamo fra l’altro due canzoni scritte da Locasciulli insieme a Enrico Ruggeri in occasione dello show tenuto insieme lo scorso anno: la già nota Confusi in un playback e l’inedita Ancora notte sul circo.
Il Corriere della sera- 1 Aprile 1987
MIMMO LOCASCIULLI
Clandestina
di Fabrizio Zampa
Sempre innamorato del rock e dei grandi cantautori americani (Tom Waits in testa) ma sempre attento a dare un’impronta italiana alle canzoni che sa costruire così bene, Mimmo Locasciulli riesce a dare ricchezza, fascino e originalità alla sua musica proprio grazie a questo stare con un piede di qua e uno di là in intelligente equilibrio fra due mondi così differenti. L’ultima dimostrazione del talento e della classe del cantautore abruzzese è nei nove pezzi inediti e bellissimi (il decimo, già noto, è Confusi in un playback, scritto e cantato insieme a Enrico Ruggeri) di questo nuovo album: canzoni ispirate, si sarebbe detto una volta, che rispettano nei temi e nello spessore le sacre regole del cantautorato e brillano di una luce particolare grazie a una felice vena compositiva e a basi musicali di notevole efficacia e solidità. Da Clandestina a Surrender, Semplici Connessioni, La Fortuna del mondo fino allo splendido Ancora notte sul circo (firmato con Ruggeri), l’album è ricco di suggestioni e molto ben suonato e interpretato. Da ascoltare con vero piacere.
Il Messaggero – 14 Aprile 1987
MIMMO LOCASCIULLI
Clandestina
di Marco Cestoni
Il Mimmo attaccato al suo pianoforte, quello un po’ malinconico e timido che abbiamo conosciuto ed apprezzato in una manciata di album, non c’è più. Proprio lui così radicato nelle sue semplici certezze, ci sembrava impossibile che potesse prendere il coraggio a due mani e cambiare rotta, rischiare pure di impicciarsi di qualcosa totalmente estraneo alla sua personalità. Però questa volta il coraggio è arrivato e "Clandestina" diventa forse il suo album più interessante, più bello, quello della maturità e del distaccamento da tutta una serie di circostanze e persone. Per fare questo è dovuto volare a Milano, convincere Mauro Paoluzzi ad arrangiare tutti i pezzi nuovi, ma soprattutto convincere sé stesso che la mossa era giusta. In molti brani l’alchimia riesce, come "Via di qui", "Niente di più", o i due episodi più bizzarri, "Surrender" e "Questa illogica follia" dove la mano di Paoluzzi è caduta in modo pesante.
Ma anche dove tutto sembra impossibile, lo spirito è conservato intatto, non c’è nulla di falso o forzato. Da notare oltre alla riproposta di "Confusi in un playback", la partecipazione di Enrico Ruggeri al testo della suggestiva "Ancora notte sul circo"
- Music – n° 89- 1987