TRA LO UTAH E TEL AVIV
Testo e Musica di M. LOCASCIULLI

© 1975 Edizioni Musicali Usignolo – Nike- BMG Ricordi

Ti ricordi quella volta ero stanco di ascoltare
Tu parlavi della vita dell’impegno e di cultura
Con le mani nelle tasche e quel sigaro infernale
Vecchio saggio di cent’anni io non ne potevo più


Con il vento sulla pelle e una maschera sul viso
Aquila bianca amica del cielo volavo contro gravità
E tu profondamente ma senza decisione
Dicevi "Forse un giorno capirai"


Ogni tanto il vecchio Cleto raccontava storie vere
"Le rapine sopra i treni ? Basta non avere paura
Puoi nasconderti una vita e non ti troveranno mai
Però i tuoi complici di notte ruberanno quello che hai”


“Dammi una pistola nuova e veglierò con te
Sono figlio di oneste persone non te ne pentirai"
Ma per quanto avesse chiesto di poter restare
Gli dissi "Tante grazie sono fatti miei"


Certe volte ti chiamavo forse senza una ragione
Ma tu figlia del pudore non mi rispondevi mai
E nascondevi le parole dentro ai calici dei fiori
E lasciavi andare avanti il tuo nome e la tua età


Ma i tuoi sono andati e tu non l’hai capito
E il tuo nome a poco a poco l’ho dimenticato
Magari adesso sarai stanca di aspettare
Sospesa tra i tuoi sogni e la realtà


E con il tempo anche le rughe si cercarono un amante
E altre forme d’evasione e un sincero confidente
Però tre angeli di ghiaccio mi hanno assassinato padre
La sua croce è a mezza strada tra lo Utah e Tel Aviv


Padre dell’alba bianca padre nella notte ostile
Si perda il tuo ricordo tra mille nuove fantasie
E adesso il vento s’è posato sulla pianura
E l’aquila confusa chiude gli occhi e se ne va