"Intorno a trentanni" di Locasciulli

RITRATTO CON IRONIA

di Gino Castaldo

 

 

Con una copertina gialla ispirata alle copertine dei gialli tascabili esce il nuovo disco di Mimmo Locasciulli "Intorno a trentanni" (ed. Rca) un cantautore non conosciuto dal grande pubblico, ma che ha già alle spalle una sua storia piuttosto densa, alternata alla professione di medico che esercita ancora oggi, e che intende continuare al di là dell’esito del suo lavoro musicale.

C’erano stati anche precedenti discografici, ma non avevano mai puntualizzato bene la fisionomia del personaggio, fino alla recente svolta, grazie a un pregevolissimo Q-disc prodotto dal suo attuale mentore, Francesco De Gregori, il quale ha prodotto anche il nuovo Lp, che presentiamo in anteprima, dal titolo "Intorno a trentanni".

In omaggio al titolo, il disco descrive la maturità stilistica di Locasciulli, tra l’altro sorprendente in un musicista che non ha ancora raggiunto la notorietà e che non ha grandi esperienze di spettacolo.

E in questo forse si può comprendere il ruolo svolto da De Gregori (il cui ruolo di produttore è ovviamente eccezionale): nel dare fiducia e sicurezza ad un autore le cui canzoni presentano numerose affinità con le sue. Simile sembra la scuola e i riferimenti, l’uso della voce un po’ parlata, un po’ cantata, il modo di porgere i racconti sul privato-allegorico, l’ironia delicata, l’esaltazione della timbrica vocale.

A trent’anni, dunque, Locasciulli sembra finalmente aver trovato una sua convincente e definita identità, capace di cantare con una bellissima voce (il suo punto di maggior forza) le pieghe sottili di sguardi privati e qualche volta ansie più generazionali, come nella canzone che dà il titolo al disco: "E siamo noi che abbiamo intorno a trentanni che abbiamo rubato l’Europa e l’America con le nostre mani, e siamo noi che quando riparte il treno, ci riprendiamo la giacca, ci mettiamo il cappello e ci vediamo lì".

Il nuovo lavoro rinuncia a certi toni più buffi e grotteschi che emergevano dal disco precedente, ma in compenso rivela un cantante capace di scorrere leggero su ritratti ironici, ma anche di coinvolgere l’ascoltatore su atmosfere più soffuse ed intime.

- La Repubblica- 1 Aprile 1982

 

 

 


MIMMO LOCASCIULLI
Intorno a trentanni

di Francesco De Vitis

 

Fa piacere ritrovare nelle classifiche di vendita questo disco di Locasciulli, personaggio senza spigoli evidenti e autore sensibile ed intelligente.

Fa piacere anche perché Mimmo se lo merita, perché alcune delle canzoni contenute su questo "Intorno a trentanni", prodotto da Francesco De Gregori, sono autentici gioiellini e le altre sono comunque di buon livello sia dal punto di vista musicale che da quello strettamente letterario.
Fa piacere, infine, perché Locasciulli impersona, sicuramente al di là delle sue stesse intenzioni, una generazione che si sta staccando dal peso dei miti e che cammina spedita verso una autonomia che non è soltanto l’apparente tranquillità di un tetto sulla testa per ripararsi dalla pioggia.

Il disco, poi, si snoda veloce tra l’incedere swinging del piano e la freschezza dei suoni compatti e puliti, tra storie d’amore che hanno il sapore dell’esorcismo disincantato e lo spessore etereo dei sogni e delle illusioni: "..se casco dalle nuvole e mi faccio male io non ci torno più".

Il resto sono buoni propositi, occhi che pagano da bere, crocerossine del cielo, zingari che parlano piano ma sanno tutto di noi ma anche bozzetti delicatissimi come "Natalina", quadro di una guerra e di un dopoguerra lontani da qualsiasi oleografia, teso sul filo di un improbabile ritorno.
Questo "Intorno a trentanni" disegna un po’ quella che è la carica umana di Mimmo, umanista come lo sanno essere soltanto gli uomini di scienza (?!), medico trentenne con qualche capello in meno e qualche sogno duro a morire, qualche America da girare almeno con la fantasia, il tutto legato da quella voglia di trasgredire che gli fa dire "sto dalla parte dei ladri" oppure "come la metti la metti sono un morto di fame" .
Un disco per tutte le sere che "il cuore è una nave colata a picco nel mare
".

- Ciao 2001 - 13 Giugno 1982- n°24